IN PROVINCIA DI TERAMO  INTERESSATI  QUASI 600 TRA DOCENTI E ATA

Dopo le nostre reiterate richieste, il Ministro dell’Istruzione ha comunicato che il Consiglio dei ministri ha individuato le risorse per la proroga dei contratti Covid fino al termine delle lezioni.  Si tratta di un intervento  per garantire la prosecuzione dei contratti in scadenza il 31 marzo prossimo. Un provvedimento che riguarda 55.000 mila lavoratori  tra docenti e ATA,  ancora più importante per continuare a rendere più sicure e accoglienti le nostre scuole, impegnate oltre ad affrontare l’emergenza pandemica anche nell’accoglienza dei minori provenienti dall’Ucraina. Per le scuole della provincia di Chieti sono quasi 600  tra docenti e ATA gli interessati alla prosecuzione del contratto fino al termine delle lezioni.

Ricordiamo che i contratti COVID sono contratti stipulati dai dirigenti scolastici per ottenere incarichi temporanei finalizzati “al recupero degli apprendimenti” per i docenti; mentre per il personale ATA si tratta di posti aggiuntivi per affrontare  il contesto epidemiologico. La proroga di questi contratti fino al termine delle lezioni rappresenta un atto che valorizza il lavoro di docenti e ATA. 

E’ importante  l’impegno del  dicastero dell’istruzione a ottenere la copertura finanziaria necessaria alla proroga dei contratti Covid.  Adesso occorre rendere stabile questo organico. Da tempo, infatti, come FLC CGIL, stiamo insistendo nel chiedere la conversione di queste risorse in posti di organico aggiuntivo docente e ATA, come misura che va oltre la pandemia. La scuola, una volta finita la fase emergenziale,  deve poter contare su un organo rafforzato di cui ha bisogno per garantire una migliore qualità del servizio (riduzione del numero di alunni per classe, tempo scuola disteso, interventi per affrontare i temi del recupero e del potenziamento,  misure per metterle in sicurezza, sorveglianza e cura degli ambienti di apprendimento).

Bisogna investire nel sistema d’istruzione, fortemente penalizzato da decenni di tagli e riduzioni. Assegnare questi posti con criteri nazionali significherebbe invertire una tendenza che ci vede fanalino di coda in Europa su retribuzioni e risorse disponibili per la scuola pubblica.

FLC CGIL TERAMO