ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE “Alessandrini-Marino

CAPOFILA RETE SCUOLE GREEN della PROVINCIA DI TERAMO

Piantumazione: GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA 22 aprile 2021

Risultato immagine per Lions Club Teramo logo. Dimensioni: 102 x 106. Fonte: www.wyreforestriders.org.uk
Donato da: Lions Club Roseto

Ciliegio giapponese

(Prunus serrulata Lindl. 1830)


Classificazione
Il ciliegio giapponese appartiene alla grande famiglia botanica delle Rosaceae, che comprende circa
2950 specie e 75 generi ed include molte piante da frutto importanti dal punto di vista economico,
come il melo, il pero, il ciliegio, il pesco e l’albicocco. Nell’ambito di questa famiglia botanica, il
ciliegio giapponese fa parte della sottofamiglia delle Prunoideae e del genere Prunus, che comprende
circa 200 specie di alberi ed arbusti, alcune delle quali molto note, come il susino (Prunus domestica),
il mirabolano (Prunus cerasifera), l’albicocco (Prunus armeniaca), il ciliegio comune (Prunus avium)
ed il ciliegio acido (Prunus cerasus). Il nome scientifico del genere Prunus, deriva dal latino Prunus
= ‘susino’, che a sua volta proviene dal greco ‘proumne’, con lo stesso significato. Mentre in Europa
sono presenti solo poche specie di ciliegi, quali il ciliegio comune (Prunus avium), il ciliegio acido
(Prunus cerasus), il ciliegio cespuglioso (Prunus fruticosa) ed il ciliegio di Santa Lucia (Prunus
mahaleb), in Asia orientale il loro numero è molto più elevato, ma vengono utilizzati soprattutto a
scopo ornamentale e non per la produzione dei frutti. In Giappone, quasi a rimarcare l’importanza dei
ciliegi nella cultura locale e le differenze morfologiche che distinguono questi alberi dalle altre specie
appartenenti al genere Prunus, i ciliegi vengono inclusi in un genere peculiare, diverso da Prunus,
cioè Cerasus, a differenza di quanto accade in Europa ed in Nordamerica. Il termine latino cerasus,
che significa ‘ciliegio’, deriva dal greco kerasos che a sua volta potrebbe derivare da un vocabolo
anatolico o semitico. Dal sostantivo latino cerasus attraverso la variante ceresius deriva l’italiano ciliegio, così come i nomi usati per questa pianta in altre lingue europee. Secondo Plinio il Vecchio la varietà di ciliegio comune dotata di frutti grandi, oggi largamente coltivata a scopo alimentare, sarebbe stata introdotta in Italia nel 71 a.C. dalla città di Cerasunte nel Ponto (oggi Giresun inTurchia), da parte del politico romano Lucio Licinio Lucullo.


Distribuzione geografica
Il ciliegio giapponese (Prunus serrulata) è diffuso allo stato selvatico in Cina, in Giappone, in Corea
del Nord ed in Corea del Sud. La specie, in tempi recenti, è stata introdotta, nella forma selvatica,
anche negli Stati Uniti, in Bolivia ed in Slovacchia. Le numerose varietà ornamentali di ciliegio
giapponese sono coltivate soprattutto in Giappone ed in Estremo Oriente, ma sono diffuse ed
apprezzate anche negli Stati Uniti, in molti paesi europei, in America meridionale ed in Oceania.

Descrizione
Prunus serrulata è un albero a fogliame deciduo che raggiunge i 12 m di altezza, ma in coltivazione
generalmente presenta dimensioni più ridotte. La corteccia ha una colorazione marrone. I giovani
germogli possono essere pelosi o privi di peli. Le foglie sono strettamente ovate, lucide, acuminate.
Le foglie mature sono grossolanamente dentate sul bordo, con meno di 4 denti per cm, acuminate o
munite di peli sulla punta. I gambi delle foglie mature presentano una peluria molto sparsa. I fiori
sono riuniti in racemi, in gruppi di 3 o 5 e possono essere bianchi o rosa, semplici o doppi. La base
del fiore è cilindrica, mentre il gambo in genere è più lungo di 10 mm ed i sepali che formano il calice
non si piegano quando i fiori si schiudono. La fioritura avviene tra l’inizio e la fine della primavera,
in base alla latitudine ed alle condizioni meteorologiche. Le osservazioni svolte negli ultimi anni in
Giappone hanno evidenziato una tendenza all’anticipo della data di fioritura dei ciliegi rispetto a
quanto accadeva in passato. I frutti sono drupe ovoidi, di 8 – 10 mm di diametro, di colore nero
lucente.
La specie presenta un’elevata variabilità, si ritiene che si suddivida in 3 varietà spontanee ed in un
gran numero di cultivar da fiore selezionate da lungo tempo in Giappone ed ora largamente coltivate
nelle zone temperate.

Le tre varietà spontanee sono:

  • spontanea che si distingue per l’altezza elevata, la corteccia grigio-bruna con larghe lenticelle, le giovani foglie di colore rossastro prive di peli, i fiori bianchi, larghi 2,5-3,5 cm, dotati di gambo breve e riuniti in corimbi.
  • hupehensis simile alla varietà spontanea, ma dotata di fiori che compaiono prima delle foglie, queste ultime da giovani sono rossastre, mentre i fiori sono quasi privi di gambo.
  • pubescens è simile alla varietà spontanea, ma i peduncoli e la pagina inferiore delle foglie sono coperti di peli, le giovani foglie sono verdi ed i fiori presentano lunghi gambi.

Si ritiene che la maggior parte dei tradizionali ciliegi da fiore selezionati da secoli in Giappone derivino da Prunus serrulata, ma probabilmente nella loro genesi rientrano ibridazioni con altre specie spontanee diffuse nell’arcipelago, note in Giappone come ‘ciliegi di montagna’ o ‘yama-zakura’, difficili da ricostruire.

Prunus serrulata - WikipediaPrunus Serrulata Shidare Zakura V26 - pendula - (ciliegio da fiore)
Fioritura di Prunus serrulataFiori di Prunus serrulata

l frutto
Il frutto dei ciliegi giapponesi, detto sakuranbo, è piccolo e non possiede molta polpa oltre al seme
interno. A causa del suo sapore amaro, il sakuranbo non può essere consumato crudo o intero; il seme
all’interno deve essere rimosso e il frutto stesso deve essere trasformato in conserva. Qualche specie
di ciliegio selvatico dell’arcipelago giapponese possiede comunque frutti commestibili per l’uomo.

Prunus serrulata - Collections Online - Auckland War Memorial MuseumPrunus serrulata Kanzan - Cherry 'Kanzan' - Deepdale Trees
Foglie e frutti di Prunus serrulataColorazione delle foglie di Prunus serrulata in autunno

I ciliegi da fiore giapponesi
I ciliegi da fiore giapponesi si possono suddividere essenzialmente in due gruppi, noti in Giappone
come: ‘ciliegi da giardino’ e ‘ciliegi di montagna’. I ciliegi da giardino, detti ‘Sato-zakura’ sono un
gruppo di varietà di origine antica o più recente, derivate da una selezione iniziata alcuni secoli fa,
utilizzando soprattutto la specie Prunus serrulata, con le sue varietà spontanee, ma ricorrendo anche
ad ibridazioni con Prunus speciosa, detto ciliegio ‘Oshima’, endemico del Giappone e con altre
specie locali. Queste ultime rappresentano il gruppo dei cosiddetti ‘ciliegi di montagna’ o ‘ Yama-
zakura
’, piante con fiori più semplici, ma ugualmente ornamentali, che hanno dato origine anch’esse
a delle varietà e a degli ibridi di successo, spesso in tempi recenti. Fanno parte di questo gruppo le
specie Prunus nipponica, Prunus pendula, Prunus incisa, Prunus campanulata, Prunus speciosa e
Prunus x subhirtella. Quest’ultimo è probabilmente un ibrido naturale, del quale esiste una varietà di
grande successo, nota come ‘sakura’ autunnale, perché dotata di fioritura rosea in autunno.
Attualmente si contano circa un centinaio di varietà di ciliegi da fiore giapponesi, tra le quali poche
sono spontanee, mentre la stragrande maggioranza sono state selezionate dall’uomo nel corso dei
secoli per decorare i parchi, i giardini ed i viali. Le diverse varietà si differenziano tra loro per le
seguenti caratteristiche: numero di petali, colore dei fiori, colorazione delle giovani foglie, periodo di
fioritura e forma assunta dall’albero.
Per quanto riguarda il numero di petali le varietà con fiori più semplici hanno 5 petali come nella
specie selvatica, me in diverse cultivar il numero dei petali è aumentato, a spese degli stami, fino a d
arrivare a valori di 10, 20 o più. Se sono presenti più di 5 petali in Giappone si dice che la varietà
appartiene al gruppo degli yaezakura.
La gamma dei colori dei fiori dei ciliegi giapponesi comprende il bianco, il bianco-giallastro, il rosa
chiaro, il rosa scuro, il fucsia ed il verde, vi sono inoltre alcune varietà nelle quali la colorazione dei
fiori si modifica nel corso del tempo passando dal bianco al rosa.
Le foglie solitamente compaiono al termine della fioritura e possono assumere inizialmente colore
verde, colore bronzeo o entrambi i colori, successivamente divengono verdi. In autunno le foglie, che
sono decidue, possono assumere tonalità di colorazione vivaci.
Il periodo di fioritura solitamente è primaverile, compreso tra marzo ed aprile, le varietà con corolla
costituita da 5 petali fioriscono prima, quelle con un numero più elevato di petali fioriscono più tardi,
in genere da 2 a 4 settimane dopo. Esistono anche delle varietà con fioritura autunnale o invernale,
ma queste derivano da Prunus x subhirtella. In Giappone la fioritura inizia nelle isole più meridionali,
come Okinawa per proseguire poi gradualmente nelle isole più settentrionali, ad Hokkaido su verifica
anche nel mese di maggio .La chioma dei ciliegi da fiore può assumere diverse forme, come colonnare, a forma di vaso, arrotondata, appiattita alla sommità o piangente. Le varietà con habitus piangente sono molto apprezzate e conosciute in Giappone con l’appellativo di shidare-zakura.

Shidarezakura(Weeping cherry blossoms) | Suki Suki Japan : All About  Japanese Culture and Anime
Ciliegio da fiore con habitus piangente della varietà ‘kiku-shidare -zakura’Ciliegio da fiore monumentale con habitus piangente, Yamanashi, Giappone.

I ciliegi da giardino o ‘satu-zakura’
Queste varietà che hanno come antenato principale la specie Prunus serrulata e sono spesso di origine
antica, alcune sono note infatti dal 1400.
Tra esse le principali sono:
Amanogawa’, di antica origine dotata di chioma stretta, fastigiata, e fiori di colore rosa pallido;
‘Choshu – Hizakura’, di origine piuttosto recente, con chioma ad ombrello e fiori semidoppi di
colore rosa carico;
Fugenzo’, una delle varietà più antiche, coltivata dai monaci buddisti, possiede due pistilli bianchi
che sembrano zanne di un elefante, ha una chioma arrotondata e produce fiori penduli di colore rosa
carico;
Gyoiko’ varietà di origine ottocentesca, si distingue per la chioma a forma di cono rovesciato,
produce fiori semi doppi, larghi 4 cm, di colore crema con sfumature verdi e violacee, con fioritura
che si prolunga fino a maggio;
Ichiyo’, varietà ottocentesca, dotata di chioma allargata e fiori doppi di colore rosa chiaro, larghi
fono a 5 cm e riuniti in corimbi di 3-4. Si distingue per la presenza, tra i petali, di un pistillo simile
ad una foglia.
Kiku-shidare-zakura’ piccolo albero deciduo con rami arcuati penduli, possiede fiori rosa doppi,
che ricoprono completamente i rami e la corteccia che di color rame‘Shirote’, varietà con chioma espansa e fiori bianco puro e lobi del calice occasionalmente dentati.
Ukon’ nota dal 1700, possiede chioma allargata, ampia fino a 10 m, produce fiori molto apprezzati,
semidoppi, larghi fino a 5 cm, di colore giallo.


La varietà ‘ Kanzan’
Tra i ciliegi da fiore giapponesi la varietà più conosciuta in Europa e più diffusa in Italia è quella
chiamata ‘Kanzan’, il cui nome tradizionale è però ‘Sekiyama’. La denominazione ‘Kanzan’ deriva
dal nome di un monte del Giappone (Kwanzan). Oggi tra le tante varietà di ciliegi ‘yaezakura’, cioè
con fiore doppio, la ‘Kanzan’ è una delle più comuni. Si tratta di una varietà di antica origine, nota
almeno dal 1681. Si distingue per la sua notevole altezza, potendo raggiungere i 12 m e per la chioma
che inizialmente assume la forma di vaso, ma in seguito diviene espansa e con rami arcuati. In questa
varietà le foglie giovani, che compaiono al termine della fioritura, hanno una vivace colorazione
bronzea e solo successivamente divengono verdi, assumendo una forma piuttosto obovata, con
margine dentellato ed un’esile punta terminale. I fiori, riuniti in numero di 5 in densi corimbi penduli,
sono completamente doppi, composti da 30 – 50 petali rosa. Questa varietà non produce frutti, perché
i numerosi petali sostituiscono buona parte degli stami e non è molto longeva, potendo raggiungere i
20 – 25 anni di età. Per quanto riguarda le sue esigenze, questo ciliegio da fiore preferisce posizioni
di pieno sole e terreno ben drenato, ma piuttosto umido, pur tollerando abbastanza i periodi di aridità.
Il ciliegio da fiore ‘Kanzan’ è stato introdotto negli Stati Uniti d’America nel 1903 e faceva parte del
gruppo di 3020 ciliegi da fiore appartenenti a 12 varietà, che furono donati nel 1912 dal sindaco di
Tokio, Yukio Ozaki, alla citta di Washington D.C. per suggellare l’amicizia tra gli Stati Uniti ed il
Giappone. Quei ciliegi furono piantati lungo il fiume Potomac e da allora a Washington si celebra in
primavera la festa nazionale della fioritura dei ciliegi.

Ciliegio Kanzan Mini P/B (pianta singola) - cm.20-8,90 | Pagine Verdi BonsaiKwanzan Cherry Tree Profile and Care Instructions
Fiori di Prunus serrulata varietà ‘Kanzan’Esemplari fioriti di Prunus serrulata varietà ‘Kanzan’

Il ciliegio giapponese nella storia e nella tradizione
In Giappone i fiori di ciliegio sono chiamati sakura e durante la primavera rappresentano una
straordinaria attrattiva in tutto il paese. In questo periodo dell’anno i Giapponesi sono coinvolti in un’
usanza tradizionale e molto amata chiamata Hanami, che significa ‘osservazione delle fioriture’.
Questa sorta di contemplazione dei ciliegi in fiore si effettua visitando i luoghi dove si concentrano
le fioriture più spettacolari, per poi consumare dei pasti sulle tradizionali tovaglie azzurre distese
sull’erba, trascorrendo del tempo insieme alla propria famiglia ed ai propri amici sotto le bellissime
chiome dei ciliegi. L’Hanami rappresenta una tradizione millenaria arrivata dalla Cina, dove nacque
come pratica nobiliare, risalente al IX-XII secolo, che riguardava l’osservazione della schiusura dei
fiori primaverili, vista come uno dei fenomeni più sorprendenti della natura. In quell’epoca, in Cina,
il fiore posto al centro della festa era quello del susino (Prunus x domestica), ma quando l’usanza si
diffuse in Giappone, il suo posto gradualmente fu preso dal ciliegio, in giapponese chiamato
“Zakura”. Sembra che l’usanza di ammirare i fiori di ciliegio sia iniziata presso la Corte Imperiale
di Kyoto, durante il periodo Heian (794-1185), ma presto si diffuse anche nella società dei samurai e,
dal periodo Edo (1600 – 1853), anche presso la gente comune. Nel periodo della fioritura la gente
pranzava e beveva sake sotto gli alberi di ciliegio durante allegre feste. Nel periodo Edo, furono
selezionate varie cultivar a fiore doppio, che vennero piantate sulle rive dei fiumi, presso i templi
buddisti, nei santuari shintoisti e nei raffinati giardini dei samurai, all’interno delle aree urbane come
a Edo (l’attuale Tokyo). In questo modo anche le persone comuni che vivevano nelle città potevano
goderne. I libri di quel periodo registrarono la presenza di più di 200 varietà di ciliegio ornamentale
e tra esse menzionano molte varietà i cui fiori presentano le caratteristiche di quella attualmente
conosciuta come ‘Kanzan’. Nelle campagne prevalevano invece cultivar meno evolute, più simili
alle specie selvatiche e dotate di fiori semplici. Dopo il 1853, con la modernizzazione del paese, iniziò
la diffusione di nuove cultivar dotate di caratteristiche più uniformi, quali fiori rosa, rapido sviluppo
e fioritura primaverile puntuale. Tra esse il maggior successo fu riservato a quella chiamata ‘Somei
Yoshino’, che divenne estremamente diffusa, a discapito delle antiche varietà legate al gusto del
periodo precedente. Alcune di queste rischiarono di scomparire, ma furono successivamente
recuperate grazie all’azione di viaggiatori e naturalisti europei, come Collingwood Ingram (1880-
1981), che le avevano nel frattempo introdotte nelle collezioni botaniche europee e da qui poterono
essere riportate in Giappone.
Grazie a questa opera di recupero e di reintroduzione i fiori dei ciliegi ornamentali attualmente diffusi
in Giappone non presentano solamente tinte rosa, ma esibiscono sfumature di colore veramente
straordinarie. Così, con l’arrivo della stagione primaverile, molti luoghi del Giappone, a cominciaredai grandi parchi urbani, si trasfigurano per alcune settimane in una magia di colori, con i petali che
cadendo dai rami, ammantano anche i prati ed i sentieri. Questa sorta di pioggia di petali cadenti sta
a simboleggiare la brevità del periodo magnifico della fioritura ed è chiamata in Giappone
Hanafubuki’. Un’altra straordinaria esperienza possibile in questo periodo è quella
definita ‘Yozakura’, che significa ammirare i fiori di ciliegio al chiaro di luna o sotto la luce delle
lanterne di carta. Tutte queste consuetudini legate alla fioritura dei ciliegi hanno raggiunto un tale
grado di popolarità, che ogni anno, alla fine dell’inverno, le agenzie per le previsioni meteorologiche
del Giappone pubblicano bollettini nei quali è indicato il giorno esatto dell’inizio delle fioriture per
ogni area del paese.

È l'ora dell'hanami, la contemplazione dei ciliegi in fiore in Giappone -  LifeGate
Bollettino meteorologico che indica i periodi di Fioritura di ciliegi da fiore in un parco della città di Otaru.Fioritura dei ciliegi nelle varie zone del Giappone nella primavera del 2020

5 Must-see Japanese Cherry Trees | Goin' Japanesque!

Lo Jindai Zakura, il ciliegio da fiore più vecchio del Giappone, dell’età di circa 2000 anni, si trova presso il Tempio Jisoji a Mukawa nella Prefettura di Yamanashi


I ciliegi da fiore giapponesi in Italia
Attualmente anche in Italia, in giardini pubblici e privati è possibile osservare esemplari di ciliegio
da fiore del Giappone, soprattutto della varietà ‘Kanzan’. Il clima mediterraneo è tuttavia piuttosto
diverso da quello del paese d’origine di questi alberi, per cui il successo di tali introduzioni dipende
molto dalle condizioni locali e dalle cure che ricevono le piante.
Il nucleo principale di ciliegi da fiore presenti in territorio italiano si trova a Roma, nei giardini
dell’EUR, dove sono stati piantati nel 1959, quando il primo ministro giapponese Nobusuke Kishi,
in visita ufficiale in Italia, donò alla città di Roma 2500 ciliegi da fiore giapponesi a nome del proprio
governo. Molti dei ciliegi furono piantati nel parco dell’EUR, dove si trovano ancora oggi, sebbene
la loro conservazione abbia richiesto nel tempo delle integrazioni. In onore del Paese donatore, il
Comune di Roma intitolò la strada pedonale che costeggia il lago del quartiere, presso il quale si
concentrano i ciliegi, con il nome di Passeggiata del Giappone.

Rotolo farcito con ciliege e ricotta - BuonissimoFacebook
Ciliegi in fioritura in parchi del GiapponeCiliegi in fioritura in parchi del Giappone

Cool Japanese Tree Wallpapers - Top Free Cool Japanese Tree Backgrounds -  WallpaperAccess

Ciliegi come questo in fioritura hanno ispirato le opere di vari artisti giapponesi



Il ciliegio giapponese nell’arte
La fugace bellezza delle fioriture dei ciliegi è stata immortalata per secoli dai pittori giapponesi. Le
loro raffigurazioni si ritrovano in molteplici forme, dai quadri alle stampe, dai paraventi ai kimono
ed ai murales e da esse spesso si rivela l’amore romantico per i paesaggi giapponesi ed il senso del
sacro associato al manifestarsi degli spettacoli della natura.

Monte Fuji con ciliegi in fioritura di Katsushika Hokusai (1760 -1849)

La celebrazione dei paesaggi del Paese del Sol Levante passa spesso per l’immagine dei ‘sakura’ che incorniciano la sagoma inconfondibile del Monte Fuji, come nella rappresentazione classica ottocentesca di Hokusai o in quella moderna di Tokurikii Tomikichiro, degli anni ’50 dello scorso secolo.

Lake Kawaguchi – Tokuriki – Tomikichiro – Arte – The Boundless Emptiness

Il lago Kawaguchi di Tokurikii Tomikichiro, anni ’50.

La fioritura dei ciliegi, questa volta in una città di Tokyo incantata, caratterizza invece la stampa
Ueno Park, opera di Tsuchiya Koitsu del 1939, dove l’utilizzo sapiente degli effetti della luce serale
è funzionale alla creazione di stati d’animo ed emozioni.

Nazuna (@Nazuna__hana) | Twitter

Ueno Park 1939, stampa giapponese di Tsuchiya Koitsu (1870 -1949)

I ciliegi in fioritura rappresentano ancora il motivo ricorrente di alcune celebri xilografie di Hiroshi
Joshida (1876-1950), nelle quali i rami penduli e quasi diafani degli alberi contribuiscono a creare
atmosfere oniriche e caliginose.

Yoshida, Hiroshi (1876-1950) "Hirosaki Castle" - Woodblock - Chinese and  Japanese woodblock prints for sale, silkscreen, scrolls, watercolor,  lithographs.
Fioritura dei ciliegi a Kumoi, Hiroshi Joshida (1920)Il castello di Hirosaki di Hiroshi Joshida (1876 -1950)

Il ciliegio giapponese nella letteratura
Il ruolo ricoperto dai fiori di ciliegio nella lingua e nella cultura giapponese si evince dal fatto che in
Giappone vi sono più di 70 parole dedicate ad essi.
In Giappone la fioritura dei ciliegi è stata celebrata in molte composizioni poetiche nelle quali i fiori
rappresentano una metafora della bellezza effimera della vita. Nello stesso tempo i fiori rappresentano
lo spunto per la tradizione gioiosa dell’Hanami, la contemplazione condivisa del risveglio della natura
e diventano quindi simbolo vivente di amicizia.
Il poeta e pittore giapponese Yosa Buson (1716 -1784), figlio di un mercante veneziano, in uno dei
suoi haiku, tipologia di componimenti poetici, costituiti da tre versi, attraverso cui espresse il senso
della natura e della vita agreste, così ha immortalato la fioritura del ciliegio:

Cadono i fiori di ciliegio
sugli specchi d’acqua della risaia:
stelle, al chiarore di una notte senza luna

Il poeta di Kioto Saigyō Hōshi (1118-1190), alla fine del periodo Heian, così scrive a proposito della
fioritura dei ciliegi sul monte Yoshino:
Dormire sotto gli alberi sul monte Yoshino
La brezza primaverile indossa petali di fiori di ciliegio

Sakura of Asama Shrine in Yamanashi Prefecture

Il monte Fuji con i ciliegi in fiore in primo piano, visto da Yamanashi